mercoledì 9 aprile 2014

Kaffe Fasset in Milan

Mi dispiace arrivare tardi con il blog, come sempre, ma dopo il workshop di Kaffe Fasset e Brandon Mably a Milano mi sono trovata a letto con la febbre a 40.3 e ancora non sono completamente in forma, e poi ho avuto un po' di vicissitudini a casa (strada allegata, un fulmine che ha colpito l'antenna della tv... Le solite cose insomma!). Volevo però condividere con voi la magia di quei due giorni, in cui l'incontenibile energia creativa dei due Golden Boys del mondo tessile ha stregato orde di donne che da tempo attendevano il loro rientro in Italia. Per quello che mi riguarda, già dopo la conferenza sul colore e sulle fonti di ispirazione avrei avuto da riflettere per mlto tempo, ma l'esperienza di avere questi due colossi a disposizione il giorno dopo durante il workshop è stato qualcosa di incredibile. Questi sono incontri che dal punto di vista creativo ti cambiano la vita.

Ma andiamo con ordine: LA CONFERENZA

Quando mi interrogo su chi si possa definire realmente un genio, oggi che ormai tutto è scontato, di solito mi rispondo sempre che un genio è chi riesce a guardare il consueto con occhi nuovi e ad estrapolarne l'incredibile. Ecco, secondo questo mio personalissimo punto di vista Kaffe Fassett è un genio. Nel corso della conferenza non ha fatto altro che mostrarci fotografie suggestive di luoghi che ha visitato per varie ragioni, spiegandoci come alcuni elementi di ogni immagine siano stati per lui fonte di ispirazione per un progetto di maglia, o di patchwork, o per disegnare un tessuto. vi garantisco che davanti ad alcune slde sono rimasta a bocca aperta, stregata dal su processo creativo capace di vedere il pattern di un quilt anche nelle ciabattine di cuoio multicolori disposte in una bancherella del souk di Agadir. Con i suoi 77 anni Kaffe ha il fascino del saggio e la freschezza del bambino e devo dire che in fondo ai suoi occhi si vedono tutti i colori che poi è in grado di infondere nelle sue opere. Ecco, forse è questa la chiave di tutta la mia esperienza Con Kaffe e Brandon: i colori sono in noi, alimentati e talvolta sommersi dalle emozioni, dai ricordi, dai condizionamenti. L'atto creativo è riuscire a portare alla luce quei colori e tradurli nel linguaggio che rusciamo a padrneggiare meglio, sia esso il tessuto, il filato, il dipinto.

IL WORKSHOP

Volete proprio la verità? Io al workshop quasi quasi non volevo nemmeno andarci. Perchè con tutti i quilt meravigliosi che ho visto nei libri di Kaffe e con tutti i pattern fantastici che ha sviluppato con i suoi tessuti proprio a me doveva capitare il "gioco di carte" che loro chiaano OVERLAPPING SQUARES? Un blocco vecchio, visto e rivisto, che in nessun modo poteva aiutarmi a cogliere il loro senso del colore? Perchè? Perchè il genio, lo ripeto, è vedere le cose consuete con occhi nuovi. Fortunatamene avevo ampiamente abbondato con i tessuti e ho avuto la possibilità di correggere il tiro strada facendo, perchè rispetto all'idea iniziale che mi ero fatta... sono andata a casa con tutt'altro! Avevo iniziato a lavorare con i blu, ma avere come compagna di banco la mia amica Nicoletta che lavorava con le stesse tinte mi ha inibita: vedevo che cominciavo a ragionare secondo il suo quilt, come se stessimo affrntando un unico lavoro. Allora, visto che il dictat dei maestri all'inizio è stato proprio "non confrontatevi con i vostri vicini", ho cambiato le carte in tavola e ho iniziato a tagliare fuxia, magenta, rossi e arancioni, stando attenta a bilanciare ogni blocco in modo che i quattro quadrati si armonizzassero ma restassero ben distinguibili l'uno dagli altri. I dolori sono arrivati quando Kaffe ha scelto per me uno sfondo blu scuro e mi ha invitata ad introdurre nel quilt tinte che si perdessero proprio in quello sfondo, dando l'idea di bagliori nel buio. Mi hanno insegnato a non guardare il progetto con un orizzonte limitato, ma allontanandomi il più possibile, addirittura filtrando con una lente rimpicciolente o sfocante il quilt, in modo da non vedere più ogni singolo tessuto, ma da riuscire a percepire il valore armonico dei pezzi nel loro insieme. E' stato fantastico, non trovo altre parole, e soprattutto sono uscita da questa esperienza amando il pattern del Gioco di Carte come non mai!

Poi è arrvato Brandon e mi ha suggerito di provare ad usare un fondo verde lime al posto del blu... ma questa è un'altra storia :)

Il mio progetto giace ancora custodito nel rotolo del panno da progettazione, ma appena mi rimetto in forma ho deciso di trasformare il quilt in due mini pannelli, uno secondo le indicazioni di Kaffe e uno secondo quelle di Brandon senza alcuna volontà di giudicare se sia più bello l'uno o l'altro, ma con la curiosità di sperimentare un pattern che ho riscoperto e che credo ripeterò ancora.

LA COMPAGNIA

Voglio ringraziare le mie amiche di Merceria e Dintorni che mi hanno convinta a partecipare e che sono state delle compagne di viaggio eccezionali e divertenti. Un abbraccio enorme alle mie compagne di banco Irene, Niicoletta e Laura che hanno condiviso tagli e ripensamenti, entusiasmo e perplessità, ma soprattutto tanta gioia creativa. Un bacio alle nuove amicizie reali, nate da quelle virtuali su facebook e nei vari gruppi: Carla e Patrizia siete due forze della natura! E infine un sentito e caloroso grazie agli sponsor Le Torri e Coats che hanno organizzato un evento memorabile in una location d'eccezione.

That's all folks: ora rifatevi gli occhi ;)