martedì 29 ottobre 2013

Corso Base di Applique Hawaiiano presso Merceria e Dintorni



Care amiche,

sabato 16 Novembre terrò un corso base di tecnica hawaiiana presso la nuova sede del negozio Merceria e Dintorni di Padova. Il corso è aperto a tutti, non sono richieste particolari abilità, e non serve saper utilizzare una macchina da cucire. Anzi: ho le prove che anche chi non ha mai tenuto un ago in mano può avvicinarsi a questa tecnica e trovare soddisfazione. Ma il gruppo sarà di massimo 10 persone, per potervi seguire tutte passo dopo passo.Vi garantisco che dopo questo corso potrete affrontare con soddisfazione tutti i disegni ad un solo colore, di qualunque dimensione.

Il programma della giornata (ore 9.00-18.00) prevede:

- Breve introduzione alla tecnica hawaiiana
- Cenni di teoria del colore e dei tessuti e scelta ragionata di 2 fat quarters per il lavoro che realizzeremo insieme
- Realizzazione di un pannellino 50 x 50 cm circa, dal taglio alla quiltatura.

Se siete abbastanza concentrate e avete un po' di mano, vi portate a casa il lavoro finito, che può diventare un cuscino, un piccolo quilt da muro oppure anche una piastrella di un quilt più grande.

Il motivo che realizzeremo è la foglia di taro, un tubero tipico delle Hawaii dal caratteristico colore viola, molto apprezzato dalla cucina tradizionale.




Ho scelto questo pattern perchè, oltre ad essere molto bello con quelle foglie a forma di cuore, include tutte le diverse difficoltà della tecnica hawaiiana e mi consentirà di spiegarvi adeguatamente tutti i trucchetti del mestiere per affrontare questi lavori senza stress e con ottimi risultati. D'altro canto, non è un motivo troppo complesso quindi può essere realizzato e direi anche ultimato in una sola giornata.

Ecco un po' d foto:









Per tutti i dettagli potete contattare Silvia, Miriam e Francesca allo 049 8801565 in orario di negozio, oppure visitare la loro pagina Facebook. Mi raccomando, affrettatevi!

Spero di vedervi numerose!

lunedì 28 ottobre 2013

Kaffe Fasset Therapy

Come anticipato nel post precedente, ho passato la scorsa settimana a letto con l'infuenza: questa volta non è stata colpa di Riccardo, ma forse del volo di rientro dal congresso di Dublino. Molto male ad orecchie e tonsille, oltre a 39.5 di febbre costante. Mia sorella, che ora è dedita alle teorie della psicoterapeuta americana Louise Hay, dice che il male alle tonsille è collegato a problemi di creatività non espressa, e a dir la verità ultimamente ho passato così tanto tempo a riordinare il mio laboratorio (senza grandi risultati, peraltro) che non sono riuscita quasi mai a mettere le mani all'opera.

QUINDI... Sabato mattina la mia terapia contro la tonsillite è stata proprio tirare fuori i miei Kaffe Fasset carichi di colore e cominciare a random a tagliare... Sì, lo so: ho tagliato senza ritegno, senza pianificazioni, ma il progetto che ho in testa si presta proprio a questo sfogo liberatorio. Ecco dunque le prime fasi della mia rehab ;)


Ho provato inizialmente ad accostare nello stesso modulo colori caldi e freddi, ma il risultato non mi convinceva molto:



quindi ho ordinato tutti i miei triangoli per colore e ho capito in che direzione dovevo andare ;)




ovviamente ho avuto come sempre l'aiuto del mio ometto, che si è coperto dei triangoli colorati come se fossero foglie d'autunno... Non sembra un piccolo tuareg?




Vi terrò presto aggiornate sull'evolversi di questo quilt: deve essere pronto per i primi di idcembre, perchè ho già prenotato una quiltatura professionale da Tiziana di Officina Tessile: è la garanzia che non resterà un UFO nell'armadio!

A presto


Silvia

PS. Il male alle tonsille è definitivamente passato, merito di Kaffe Fassett o dell'antibiotico? :)

venerdì 25 ottobre 2013

Gli anni dei ricordi

E' molto tardi e io sono a casa con l'influenza, una forma che sta girando e che mi ha preso tonsille e orecchie... eppure sono qui, incollata davanti alla televisione, senza riuscire ad andare a dormire. E' così ogni volta che danno in tv "Gli anni dei ricordi", che credo sia il film del cuore di molte quilters. Lo adoro perchè è proprio da questo film che ho assimilato il senso profondo dei quilt come pezzi di storia di una famiglia, a volte di una sola persona, come momento di aggregazione tra donne che, mettendo da parte certe rivalità che ci rendono difficili i rapporti di tutti i giorni, riescono alla fine a cooperare per un unico progetto comune.

Amo la parte in cui Anna racconta la storia del quilt della sua trisnonna, che all'indomani dell'abolizione della schiavitù partì alla ricerca dei genitori e invece trovò l'amore. Amo la storia di Sofia e del suo amore per l'aqua e la libertà, una libertà promessa e poi tradita da un marito che scappa lasciandola con tre figli e che la rende dura. Amo la storia di Emma, moglie di un pittore fedifrago impenitente che tuttavia per una vita intera non ha fatto altro che dipingere solo lei, ritrovandola nel volto di ogni modella abbia posato per lui. Amo il rapporto di queste due sorelle, che riescono a vivere insieme da vedove perdonandosi tutto fino in fondo.


Credo che sia proprio questo che dopo quasi 20 anni mi tiene ancora legata qui a quest'ora a ripercorrere le storie di queste donne straordinariamente normali: la sfida di "vedere la bellezza in una molteplicità di brandelli".

Buonanotte amiche d'ago e filo: spero che questo post vi invogli a vedere il film, o a rivederlo per l'ennesima volta ;)

Se volete su You Tube se ne trovano alcune scene:

lunedì 14 ottobre 2013

Quindici Fili d'Oro 2013 Quilt Exhibition



Una domenica perfetta: così intitolerei la mia giornata di ieri. E questo non solo perchè sono andata alla mostra delle mie amiche dei Quindici Fili d'0ro di Spinea, e non solo perchè la mostra era, come sempre, fantastica ma soprattutto perchè questa volta sono riuscita ad andarci con tutta la famiglia e tutti e tre ci siamo molto divertiti. Il tema, GEOMETRIE IN LIBERTA', mi incuriosiva particolarmente, proprio perchè dopo un anno quasi interamente dedicato alla tecnica hawaiiana, sento ora il bisogno di prendere in mano la rotella e la macchina da cucire e quello che ho visto mi ha veramente entusiasmata. La sezione iniziale presenta lavori di varie dimensioni in cui la forma geometrica si presta al colore sia declinato secondo gli standard classici del patchwork, sia nelle sue accezioni più modern:



Ma a dominare l'ingresso... Wow! Una meravigliosa scultura appesa al soffitto, raffigurante i quattro elementi:


e attenzione! La scultura non era solo tridimensionale: quando io e bambi ci siamo affacciati al suo interno abbiamo scoperto una quarta dimensione, perchè anche tutto l'interno era lavorato in maniera corrispondente all'interno!




Sempre nella prima sezione mi hanno colpita questi tre lavori "diamonds", che provano quanto sia determinante la scelta di un tessuto per il risultato finale. Quello in bianco e nero è stato il preferito di Davide, mio marito, che ha anche realizzato le bellissime foto che vedete, visto che il mio cellulare era completamente scarico :(
Ci è piaciuto molto per la capacità di armonizzare tessuti di stili così diversi, ma in perfetta armonia cromatica, per un risultato molto moderno:




Sempre nella sezione iniziale mi hanno colpita i lavori di Cathedral Window, sia nella sua forma più semplice e classica, sia nella variante batik, che sembra una scatola di gemme. L'interno dei moduli cathedral è infatti costituito da una piastrellina square in the square! Mi dispiace solo non aver fotografato il retro, altrettanto bello!


E che dire della sezione dedicata alla tecnica a caleidoscopio? Con Davide siamo rimasti a fissare i pannelli uno per uno cercando di capire ogni blocco quale porzione del tessuto riproducesse:


Ma l'aspetto che più mi è piaciuto di questa mostra è stato un approccio alla multisensorialità non dichiarato, ma ben visibile e presente, che è la riprova del formidabile livello creativo raggiunto dalle ragazze dei Quindici Fili d'ORo. Ho fatto toccare a Bambi (ovviamente dopo aver chiesto il permesso alla President!!!) dei quilt in cui tessuti ruvidi o lisci circondavano delle piastrelle realizzate con velluti da arredamento dai volumi inconsueti, tra il classico, il groovy e il moderno:


Abbiamo osservato da più lati la straordinaria opera di Monica, applicata su organza e doppiata in tessuto, con i suoi onirici giochi di scintillii, luci ed ombre:


Nella nicchia dedicata come di consueto ai quilt per bambini abbiamo scovato grandi farfalle con antenne d'argento e quilt che si illuminano (che meraviglia la fantasia dei bambini, a cui basta una finestra per vivere una magia!):



Abbiamo ammirato il villaggio realizzato con la tecnica di Yoko Saito, che ha permesso a Rosa di esprimere anche il suo animo di ricamatrice, dando vita a dettagli di cui la stessa Yoko sarebbe orgogliosa:



e molto altro ancora che ci ha lasciati a bocca aperta!

La mostra è aperta fino a mercoledì: trovate gli orari e tutti i dettagli nel sito www.quindicifilidoro.it. Vi do un consiglio: io non ero molto convinta di portarmi dietro i miei uomini, invece mi hanno dato un sacco di soddisfazione e soprattutto mi hanno fatto guardare tutte le opere anche con occhi diversi. E' bello andar per mostre e fiere con le amiche "addette" ai lavori, ma talvolta le si apprezza molto di più lasciandosi contagiare dalla meraviglia di chi viene in contatto con il mondo del patchwork per la prima volta!

Mi raccomando, NON PERDETEVELA, anche perchè ci sono degli omaggi moooolto creativi per tutti i visitatori !

PS. Grazie mille a Patrizia, Monica e Carla The President per la bellissima accoglienza: quando vengo da voi mi sento sempre a casa... <3


mercoledì 9 ottobre 2013

Hawaiian Flag quilts

Durante la conferenza al Quilting Day del Veneto per mancanza di tempo ho dovuto tagliare alcuni argomenti dalla mia presentazione. Uno di essi, che mi è davvero dispiaciuto sacrificare, è proprio l'altra categoria di quilt tradizionali hawaiiani, molto diversa da quella che siamo abituati a vedere, cioè quelli che comunemente vengono chiamati Ku'u Ahe Aloha (Mia amata bandiera).

Guardate che belli e che moderni sono, visto che oggi va molto di moda utilizzare la bandiera inglese (Union Jack) come elemento decorativo in casa:



Questi quilt iniziarono a comparire verso la metà del diciannovesimo secolo, e più precisamente intorno al 1843-45, come forma di rivolta silenziosa contro l'affermarsi dell'egemonia inglese sulle isole Hawaii. Perchè una forma di rivolta? Perchè comunque li giriate, una delle bandiere è sempre rovescia :)

L'altra particolarità di questo genere di quilt è che prevedevano che le strisce fossero cucite a macchina, con le prime macchine da cucire arrivate nelle isole, mentre il centro poteva essere applicato a mano con la tradizionale tecnica del needle turning. I motivi al centro, posizione in cui risiede il mana (lo spirito) della quilter che progetta e realizza il quilt, potevano riportare frasi, elementi simbolici riferiti alla monarchia o alla libertà. E questa era l'unica libertà concessa, vito che per il resto i colori e le forme erano definiti a priori.
Anche la quiltatura rifletteva queste due diverse anime del quilt: il centro, infatti, era quiltato ad eco, come negli altri quilt tradizionali hawaiiani, mentre la parte con le bandiere era quiltata a linee rette, spesso a quadrati di circa 1-3 inch di lato.

In questo periodo, in cui anche la nostra bella Italia sta andando sottosopra, mi verrebbe voglia di fare un Flag quilt, poi mi chiedo se nel 2013 basterebbe una "rivolta silenziosa"... e allora per tirarmi su torno ai fiori e ai pesci!

A presto!

Silvia